Il sito UNESCO “Area archeologica di Aquileia e Basilica Patriarcale” conserva i resti di una delle più grandi e ricche città dell’impero romano, la maggior parte dei quali rimane ancora da scavare al di sotto dei campi agricoli e del nucleo urbano di più recente impianto: si tratta quindi della più grande riserva archeologica del suo genere, anche in relazione al ruolo chiave che la città e la sua Basilica hanno rivestito nel processo di evangelizzazione di parte dell’Europa centrale. Aquileia, infatti, è principalmente nota come città romana della tarda età repubblicana e imperiale, la cui fondazione risale al 181 a.C., ma occorre ricordare che, già prima della fine dell’Impero Romano d’Occidente, assunse un ruolo di assoluto rilievo come sede episcopale: la vitalità della Chiesa aquileiese contribuì in modo sostanziale alla diffusione del cristianesimo, ponendosi nel corso della storia come punto di incontro tra l’area balcanica, l’Europa centro-orientale e l’area mediterranea.

L’Area Archeologica e la Basilica Patriarcale di Aquileia si collocano all’interno di un’area di 155,43 ha, che rappresenta la core zone sottoposta alla tutela UNESCO.

Il patrimonio archeologico di Aquileia oggi visibile è solo una minima parte di quello esistente nel sottosuolo; già nei secoli passati vennero effettuati degli scavi aventi l’obiettivo di accertare la presenza di grandi strutture antiche quali l’anfiteatro, il circo, il complesso basilicale cristiano, le mura difensive e molte di queste aree di scavo furono poi opportunamente richiuse. Le diverse zone archeologiche che sono state studiate e rese fruibili per i visitatori, invece, sono relativamente recenti, in quanto le prime indagini conoscitive risalgono agli anni Venti del Novecento e molte sono attualmente ancora in corso.

Ad Aquileia, attualmente, il patrimonio storico e archeologico è disseminato sul territorio “a macchia di leopardo”, ed i complessi architettonici di epoca romana e tardoantica, lasciati a vista in seguito agli scavi, si giustappongono alle testimonianze delle epoche successive, dal medioevo fino ad oggi, sia in un accostamento sul piano orizzontale sia in una sovrapposizione sul piano verticale, ossia all’interno di uno stesso settore urbano; indubbiamente, questa commistione è una diretta conseguenza della particolare ricchezza e vitalità che la città ha avuto in passato, oltre che della sua continuità di vita attraverso il passare dei secoli, in una progressiva crescita della città su se stessa e in una costante trasformazione delle strutture più antiche.

   

INDIVIDUAZIONE DELL’ECCEZIONALE VALORE UNIVERSALE (OUTSTANDING UNIVERSAL VALUE)

LE MOTIVAZIONI DEL RICONOSCIMENTO

Il sito UNESCO “Area archeologica di Aquileia e Basilica Patriarcale” è annoverato nella categoria dei siti definiti dall’UNESCO stessa come “opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico”.

L’iscrizione dell’Area Archeologica e della Basilica Patriarcale di Aquileia nella World Heritage List risale al 1998.

   

Criteri UNESCO per l’iscrizione di Aquileia nella Word Heritage List

Criterio iii: essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa

Aquileia è stata una delle più grandi e più ricche città dell’Antico Impero Romano.

Dall’«atto di nascita» di Aquileia (il Senato romano si pronunciò per la deduzione di una colonia latina che venne attuata nel 181 a.c.) emerge che la città rivestiva nei propositi del governo centrale il ruolo di «trampolino di lancio» avanzato verso ulteriori, più profonde penetrazioni alla conquista delle zone dell’alto adriatico, delle Alpi orientali e delle regioni istriane. Come si ricava dall’analisi delle antiche fonti documentali, l’area del nuovo abitato veniva infatti a trovarsi in un’area pianeggiante che distava circa 60 stadi (11 km) dal mare aperto, in posizione quindi ad un tempo favorevole per i contatti con l’entroterra, protetta rispetto alle posizioni più esposte di costa, ma assieme comunicante con il golfo adriatico tramite la via fluviale del Natisone che lambiva il lato orientale della città nel suo defluire verso il mare. La città ebbe inizialmente la struttura del presidio militare: un quadrato suddiviso dall’incrocio delle due strade principali -cardo e decumano -, ulteriormente parcellizzato in insulae e colonizzato da ben tremila soldati-coloni, ai quali se ne aggiunsero altri nel giro di pochi anni. In seguito Aquileia acquistò importanza anche come emporio commerciale e come centro amministrativo. Con la nomina ad imperatore di Diocleziano, Aquileia divenne una delle più grandi città dell’impero, come dimostra ad esempio il fatto di essere dotata di una zecca, di una flotta e di altri importanti edifici pubblici e privati.

Criterio iv: -costituire un esempio straordinario di u/w tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri una o più importanti fasi nella storia umana

Poiché gran parte dell’antica città è rimasta intatta e ancora sepolta, è il più completo esempio di una città dell’antica Roma nell’area del Mediterraneo.

Le aree indagate sono di limitata estensione con la conseguente frammentazione del panorama archeologico, disseminato quasi “a pelle di leopardo” sui 90 ettari della città e del suo suburbio. Attualmente infatti sono noti un grande numero di edifici antichi, alcuni lasciati a vista e altri ricoperti, ma di essi è troppo spesso nota in forma del tutto generica o solo congetturale la datazione, la funzione, la completa estensione e la relazione reciproca nel quadro della città antica. Considerata la sovrapposizione di insediamenti nell’arco della storia, risulta inoltre ancora da indagare la cronologia di molti contesti, la loro lunga sequenza di vita dalla protostoria al Medioevo e la natura funzionale e tipologica di molti edifici.

Criterio vi: essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie, dotate di un significato universale eccezionale

Il complesso della Basilica Patriarcale di Aquileia è la dimostrazione del ruolo decisivo nella diffusione del Cristianesimo nell’Europa nel primo Medioevo.

La basilica patriarcale romano-gotica insiste sopra una parte del c.d. complesso teodoriano eretto in seguito alla liberalizzazione dei culti sancita nel 313 dall’Editto di Milano di Costantino, che permise la formazione di una forte comunità giudaico-cristiana. All’interno dell’edificio, caratterizzato da una pianta tripartita, è conservato uno dei più estesi pavimenti a mosaico dell’Europa. Collegato con la basilica è il battistero ottagonale detto “cromaziano” (inizio del V secolo d.C.) posto in asse con essa e caratterizzato al centro da una vasca esagonale in uso fino al Medioevo. Da qui partì l’evangelizzazione dell’Istria e dei Balcani, dell’Ungheria e dei territori che arrivano fino al Danubio facendo di Aquileia una delle maggiori sedi vescovili della cristianità.

(Fonti: Progetto Scientifico per Aquileia, settembre 2010-maggio 2011; Ghedini F., Bueno M., Novello M., 2009, Moenibus et portu celeberrima. Aquileia: Storia di una città, Libreria dello Stato, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.)

   

L’area complessiva del sito copre 155,43 ettari; si tratta di uno tra i più importanti siti archeologici dell’Italia settentrionale. Risale all’epoca in cui Aquileia, colonia militare romana fondata nel 181 a.C., ma di epoca preesistente come insediamento abitativo, divenne una delle città più grandi e ricche dell’Impero. La Basilica Patriarcale rappresenta uno dei primi complessi pubblici di culto per i cristiani.

   

L’OUV

Lo “Statement of Significance” (dichiarazione di importanza - adottata ufficialmente a ottobre 2016) spiega perché il sito UNESCO “Area archeologica di Aquileia e Basilica Patriarcale” è ritenuto detentore di un Outstanding Universal Value, ossia di un valore universale eccezionale sul piano storico e scientifico. Per “valore” s’intende il contributo culturale, storico o scientifico offerto dal sito, oltreché i requisiti di autenticità e integrità previsti dalle Operational Guidelines dell’UNESCO agli articoli 79 e seguenti. Il concetto di eccezionalità, invece, fa riferimento all’esigenza di trascendere i confini nazionali e l’importanza meramente locale del bene e richiede che il sito iscritto alla WHL abbia rilevanza per le generazioni presenti e future dell’intera umanità; questo aspetto è in grado di giustificarne la protezione permanente a carico della comunità internazionale nel suo insieme. È nel momento dell’iscrizione, infatti, che il Comitato suggella la dichiarazione di eccezionale valore universale addotta nei dossier per farla propria e ne individua il riferimento chiave per la protezione efficace e la gestione futura del bene.

   

Retrospective Statement of OUV per il sito UNESCO “Area Archeologica di Aquileia e Basilica Patriarcale”

Dichiarazione di Importanza

La particolarità di Aquileia, che era la quarta città dell’Impero Romano nel IV secolo d.C., dopo Roma, Capua, e Milano secondo Ausonio, non risiede solo nella sua riconosciuta importanza storica e archeologica, ma anche nella conservazione dei suoi monumenti -il foro, il porto fluviale, le strade fiancheggiate con le tombe, e le case private -che sono ancora visibili e aperti ai visitatori. Inoltre, la Basilica cristiana, in cui è conservato il più grande esempio superstite in Europa di mosaici del IV secolo, continua ad essere un centro religioso di particolare importanza per i paesi dell’Europa centrale. Il WHS di Aquileia è di Valore Universale per le seguenti qualità:

Aquileia fu una delle città più grandi e più ricche del Antico Romano Impero.

A differenza di alcuni suoi contemporanei, non è stato oggetto di molti scavi. Gli scavi effettuati hanno ampiamente dimostrato che questa è probabilmente la più grande città romana non escavata in tutto il Mediterraneo e come tale il suo potenziale di ricerca è enorme, tanto più che vi è uno stretto controllo, basato su norme legislative e di pianificazione, su qualsiasi forma di intervento negativo per le aree escavate.

Il Complesso della Basilica patriarcale è molto ben conservato e contiene alcuni tesori artistici di grande qualità, e in particolare i suoi mosaici. Inoltre, la sua influenza spirituale dominante sull’evangelizzazione di una vasta zona dell’Europa centrale nei primi anni del Medioevo, gli conferisce un alto valore associativo.

(Fonte: documento ufficiale UNESCO http://whc.unesco.org)

   

LA BUFFER ZONE

Nelle Linee Guida Operative per l’applicazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale pubblicate nel 1977, l’UNESCO definisce la Buffer Zone, o zona cuscinetto, come “un’area che deve garantire un livello di protezione aggiuntiva ai beni riconosciuti patrimonio mondiale dell’umanità”.

La Buffer Zone è quindi uno strumento di controllo e gestione che permette di proteggere ulteriormente la Core Zone del sito da attività e da azioni che vengono svolte al suo esterno, salvaguardando gli aspetti del bene legati all’OUV (Outstanding Universal Value) e puntando a garantire la completa integrità del sito, del suo quadro scenografico, delle principali visuali da e verso l’oggetto di salvaguardia. La Buffer Zone ha inoltre anche la funzione di tutela e valorizzazione delle caratteristiche strutturali e funzionali intrinsecamente legate alle peculiarità identitarie del luogo, nell’ottica di sviluppo sostenibile rispetto alle necessità delle popolazioni che lo animano.

La Buffer Zone del sito UNESCO “Area Archeologica di Aquileia e Basilica Patriarcale” va dunque a interessare un’area anch’essa di grande valore, costituendo così un sistema territoriale che garantisce la tutela dei valori del sito anche attraverso azioni condivise di sviluppo sostenibile turistico ed economico incentrato sui valori del patrimonio.

La Buffer Zone proposta stata approvata con decisione 42 COM 8B.42 nel luglio 2018.

L’area considerata come Buffer Zone del sito circonda l’area archeologica centrale:

  • Area della Buffer Zone : 245,09 ettari
  • Area della Core Zone : 155,43 ettari (l’estensione della Core Zone comprende l’area del Sepolcreto, inclusa tramite modifica dei confini avvenuta a luglio 2017)
  • Area di Core Zone + Buffer Zone : 400,52 ettari.

L’area scelta come Buffer Zone contribuisce a preservare il valore universale del sito, in quanto al suo interno sono attivi in più zone vincoli archeologici ministeriali (Santo Stefano 1939, Piccole Terme 1968, PEEP 1977, San Felice 1968, villa Raspa 2004, Fondi Ritter 1972), che tutelano zone a forte densità di presenze archeologiche.

Scarica il Piano di Gestione

AVANZAMENTO PROGETTI DEL PIANO DI GESTIONE: AGGIORNAMENTI ad AGOSTO 2021

Bibliografia digitalizzata studi su Aquileia

Pubblicata nel settembre 2021 all’interno del progetto finanziato dal MiC con fondi legge 77/06, progetto “Verso un Parco Archeologico”

La bibliografia digitalizzata degli studi su Aquileia è stata redatta dall'Associazione Nazionale per Aquileia ed è consultabile al sito:

http://aquileianostra.it/category/bibliografia/

Tracciamento della Buffer Zone e proposta di Minor Boundary Modification

La “Minor Boundary Modification” è stata approvata dall’UNESCO nel luglio 2017 con decisione 41 COM 8B.45

La “Buffer Zone” è stata approvato dall’UNESCO nel luglio 2018 con decisione 42 COM 8B.42

Manutenzione straordinaria, restauro e valorizzazione dell’area dei Fondi CAL

L’area del Fondo CAL è stata recentemente riqualificata con l’installazione di un nuovo sistema di passerelle accessibile (2020) e con la pulizia e il restauro delle superfici musive (2021).

https://www.fondazioneaquileia.it/it/cosa-vedere/fondo-cal

Valorizzazione dei Fondi Cossar e musealizzazione della “Domus di Tito Macro

Il 25 settembre 2020 è stata inaugurata la copertura innovativa della Domus di Tito Macro, una delle più vaste dimore di epoca romana tra quelle rinvenute nel Nord Italia che, con una superficie di 1.700 metri quadrati, rappresenta un unicum in Europa.

Sono stati inoltre stati stampati al momento 3 volumi della serie dedicata agli scavi dell’Università di Padova sui fondi Cossar.

https://www.fondazioneaquileia.it/it/cosa-vedere/domus-di-tito-macro

Manutenzione straordinaria, restauro e valorizzazione dell’area dei Fondi Pasqualis

Oltre alle due piazze già visibili e alla doppia cerchia di mura l’area del Fondo Pasqualis si è arricchita, a partire del 2020, di una nuova piazza di mercato portata alla luce dagli archeologici dell’Università di Verona.

Nell’ambito del progetto “Verso un parco archeologico” finanziato dal MiC con legge 77/06, è stato installato all’ingresso dell’area un portale contapersone, attivo da maggio 2021, che permette una quantificazione del pubblico del parco archeologico di Aquileia.

https://www.fondazioneaquileia.it/it/cosa-vedere/fondo-pasqualis-mercati

Musealizzazione di Stalla Violin / Domus e Palazzo Episcopale

La musealizzazione della Domus e Palazzo Episcopale è stata inaugurata ad aprile 2017.

https://www.fondazioneaquileia.it/it/cosa-vedere/domus-e-palazzo-episcopale

Restauro dei monumenti e valorizzazione dell’area del Sepolcreto

Il sepolcreto è stato restaurato nel 2015 e i visitatori possono ammirare oggi l’unico tratto di necropoli attualmente visitabile ad Aquileia, costituito da cinque recinti funerari che si disponevano su una strada secondaria in uscita dalla città.

Nell’ambito del progetto “Verso un parco archeologico” finanziato dal MiC con legge 77/06, è stato installato all’ingresso dell’area un portale contapersone, attivo da maggio 2021, che permette una quantificazione del pubblico del parco archeologico di Aquileia.

https://www.fondazioneaquileia.it/it/cosa-vedere/sepolcreto

Piano del rischio archeologico o carta delle potenzialità archeologiche

Redatta nel settembre 2021 all’interno del progetto finanziato dal MiC con fondi legge 77/06, progetto “Verso un Parco Archeologico”

Relazione Mappa Potenziale Archeologico_dott.ssa Maggi e dott.ssa Oriolo

Relazione Mappa Potenziale Archeologico_dott. Braini

Interventi di adeguamento tecnologico della Stalla Pasqualis

A partire dall’ 11 settembre 2018 l’edificio denominato “ex stalla Pasqualis” è la sede degli uffici della Fondazione Aquileia.

ARCHEST

Le attività del progetto sono state concluse.

https://www.fondazioneaquileia.it/it/attivita/archest

http://archest.eu/

Aquileia Film Festival

L’Aquileia Film Festival, giunto nel 2021 alla 12° edizione, si è progressivamente ampliato, raddoppiando in periodo di Covid-19 le platee e gli schermi, e attivando a partire dall’edizione 2020 il servizio di Streaming che ha raggiunto un vasto pubblico on-line.

https://www.fondazioneaquileia.it/it/eventi/aquileia-film-festival-2021

Destination Card “FVG CARD”

A partire dal 2021 è stata affiancata da FVG CARD Aquileia, che oltre agli ingressi nei luoghi della cultura prevede una vasta gamma di sconti e promozioni presso gli esercizi commerciali di Aquileia

https://www.turismofvg.it/fvgcard-aquileia

Biglietto UnicAquileia

Sostituito da FVG Card Aquileia

Museo Archeologico Nazionale – Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, Annualità 2015-2016 e Annualità 2017-2018

Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è oggetto, dall’autunno del 2016, di un importante intervento di ristrutturazione e riallestimento che riguarda tutto il complesso.

Il 3 agosto 2018 è stata inaugurato il riallestimento del piano terra e del primo piano della villa Cassis Faraone, l’edificio che dal 1882 ospita la collezione permanente.

Il 28 maggio 2021 è stata inaugurata anche la nuova sezione espositiva del museo (al secondo piano) dove sono esposte le collezioni di ambre, gemme e monete.

Parallelamente sono stati avviati gli interventi di ristrutturazione e adeguamento architettonico dei magazzini e delle gallerie lapidarie esterne.

https://museoarcheologicoaquileia.beniculturali.it/